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Le Donne Protagoniste dell’economia del nuovo umanesimo

giovedì, 25 Maggio 2017

Da sempre la letteratura economica affronta il tema dell’innovazione di processo e di prodotto.

Ma in questi ultimi tempi c’è un tema che è tornato di attualità: la funzione umana recuperata non per quello per cui è stata sostituita dalle macchine, ma per l’aspetto relazionale, per il senso di comunità.

Nell’era della digitalizzazione e della globalizzazione, ci chiediamo: esiste un futuro (florido!) per il commercio tradizionale “fisico?

Dentro questa trasformazione della società e dei modelli economici riteniamo che proprio le donne esprimano una cultura d’impresa che sa guardare lontano e che può fare da guida per comportamenti virtuosi espressione delle specificità femminili di cura, visione dell’altro, “ricerca di senso”, coraggio, istinto ecologico, cultura, relazioni, solidarietà, che rappresentino anche per questo una risorsa fondamentale per ridefinire i modelli di gestione del business.

Estratto dalla Relazione  della Presidente Patrizia Di Dio

Buongiorno!

Per noi del Terziario Donna, l’Organizzazione rappresentativa delle imprenditrici del commercio, dei servizi, del turismo, delle professioni, e delle piccole e medie imprese associate al sistema confcommercio è un grande piacere essere qui presso la sede dell’Unione, e qui tenere un convegno che vuole ragionare sull’economia del “nuovo Umanesimo”.

Non solo perché Milano è più che mai significativa per l’imprenditoria italiana in generale e per quella femminile, ma anche perché, forse a torto, Milano è narrata come la città nella quale si è affermata una visione cinica dell’economia.

Ed è su questo aspetto che verte il nostro ragionamento. È su questo che oggi andremo ad ascoltare alcune testimonianze ed insigni relatori, per cercare di  rielaborare una visione che a noi sembra sostanzialmente parziale e insoddisfacente nel contesto sociale che attualmente stiamo vivendo.

E ci sembra parziale e insoddisfacente proprio in considerazione dello sviluppo economico delle nostre imprese.

Ringrazio ancora vivamente il presidente Sangalli,  che proprio a Milano è  presidente dell’unione  e della camera di commercio, per aver voluto assicurare sin da subito la sua disponibilità a prendervi parte.

Lo ringrazio anche perché avendo avuta l’opportunità di ascoltare in Consiglio e in Giunta Nazionale, le sue riflessioni e osservazioni, dettate da una profonda sensibilità e da una acuta lettura del contesto economico e sociale, è stato una delle mie fonti di ispirazione   di questo convegno, così come lo è stato l’apporto intelligente e partecipato delle componenti del Consiglio Nazionale di Terziario Donna, che hanno condiviso con me l’interesse, i contenuti e la decisione di attuarlo.

Mentre l’innovazione tecnologica corre e travolge il mercato  e i nostri stessi sistemi economici ad una velocità incredibile, noi del terziario donna ci chiediamo:

Esiste un futuro (florido!) per il commercio tradizionale “fisico” nell’era del digitale?

Noi pensiamo che  anche in un mondo futuro dominato dalla tecnologia , resta la possibilità di coltivare la nostra umanità, e abbiamo voluto questo convegno con  l’obiettivo di approfondire l’importanza della funzione della relazione e del fattore umano per l’individuo, l’impresa e la comunità.

Vogliamo anche  interrogarci sulla dignità delle nostre imprese.

A proposito di dignità, ai suoi allievi Kant ricordava che “ci sono cose che hanno un prezzo, altre che hanno una dignità ” e quindi non hanno prezzo.

Nella società del mercato in cui la domanda è «quanto costa», la nuova stagione del lavoro riteniamo si baserà anche sui Beni relazionali – la fiducia, la giustizia, la solidarietà, l’amore, l’empatia – Beni che non si comprano ma permettono alle persone di riconoscersi.

E non uso a caso la parola “Beni” invece che la parola “Valori”, perché questi aspetti che vengono spesso relegati nel contesto esclusivamente  spirituale, quando vengono declinati nelle nostre attività assumono  ANCHE un significato economico.

La persona al centro dunque, come valore riemerso dalle spoglie dell’Umanesimo. La persona che ci spinge a guardare avanti, a orizzonti vasti, senza i quali si fa fatica a sopravvivere.

Da sempre la letteratura economica affronta il tema dell’innovazione di processo e di prodotto.

Ma in questi ultimi tempi c’è un tema che è tornato di attualità: la funzione umana recuperata non per quello per cui è stata sostituita dalle macchine, ma per l’aspetto relazionale, per il senso di comunità e per una comunità di senso.

Un’evoluzione nella quale trovano il giusto spazio anche le parole del Pontefice che offrono una serie di spunti per cui il lavoro non è soltanto una vocazione  della singola persona, ma è l’opportunità di “entrare in relazione con gli altri”.

E ciò è interessante da analizzare, non solo perché cambia o addirittura ribalta la concezione del lavoro e dell’impresa così come tradizionalmente intesa, ma anche perché nell’era della digitalizzazione e della globalizzazione, in cui ci si interroga se il commercio “fisico” e tradizionale avrà un futuro, sembra darci una risposta assolutamente positiva in tal senso.

Dentro questa trasformazione della società e dei modelli economici le donne rappresentano una risorsa fondamentale per la crescita e lo sviluppo economico del nostro Paese. L’imprenditoria femminile aiuta a ridefinire i modelli di gestione del business e sembra possa dare certezza che il futuro delle nostre imprese passi anche da una rinnovata cultura di impresa che, oltre a voler utilizzare gli strumenti digitali ormai a disposizione per allargare le potenzialità anche di una piccola impresa, metta al centro la relazione, l’individuo, la comunità, la qualità dei rapporti oltre che  del prodotto e del servizio.

Oggi in Italia crescono le donne imprenditrici e in 7 casi su 10 scelgono il mercato del Terziario. Le donne, quindi anche grazie alle proprie imprese, intervengono nei fatti della realtà che le circonda, esprimendo una cultura d’impresa che sa guardare lontano e che può fare da guida per comportamenti virtuosi sempre più attenti all’individuo e alla comunità, permeata delle specificità femminili di cura, visione dell’altro, “ricerca di senso”, coraggio, istinto ecologico, cultura, relazioni, solidarietà e il sistema di valori che portano con sé nel fare impresa.

 

Relazione Presidente Di Dio Donne e Umanesimo 2017

Programma Donne e Umanesimo 2017

 

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Data:
giovedì, 25 Maggio 2017

Luogo

Unione Confcommercio Milano
Corso Venezia, 47
Milano, Italia